Diario di Hubert dal Burkina Faso

Diario di Hubert dal Burkina Faso 1

Un messaggio veloce per salutarvi; tanto caldo e polvere; Hubert sta bene ed è con noi da domenica mattina, la è notte passata bene, ha già capito chiaramente chi è la mamma e non la molla un attimo.....si muove tanto e gattona come un fulmine; facile che cammini presto; fa tanta tanta c...a per via dei denti.

Grace è contenta, soffre un pò come noi il caldo, l'adattamento, e la terra e polvere, ma oggi pomeriggio é venuta 2 ore in giro per Ouagadougu con me e Abodou in moto (prima non voleva venire), poi immaginate come è andata a finire....tranquilli Hubert e la mamma erano a casa.

Nei prossimi giorni un resoconto più dettagliato,un bacio a tutti da Hubert, Grace, Garbara e Marco

 

Diaro di Hubert dal Burkina Faso 2

Eccoci qua, con la nostra prima vera pagina di diario dal Burkina. Ci scusiamo per il ritardo……alla sera siamo tutti molto stanchi e non riusciamo mai a fare tutte le cose che vorremmo.I bimbi , il caldo, la scuola, la terra; ad esempio ora Marco e Hubert mentre noi stiamo scrivendo (sono le 21) dormono alla grande!!! Lo stesso diario è un po’ “sconnesso” , ma non avevamo troppa voglia di essere precisi…..Alcune delle cose che leggerete le ha scritte direttamente Grace, come ad  esempio:

Grace: La faccia di mio fratello è vivace. Hubert va in giro gattonanto.

Se gli tocchi le manine lui si arrabbia molto!!! Perché non vuole che gli si tolgano gli oggetti che ha in mano…Dopo i primi due giorni di ambientamento, abbiamo preso il ritmo.

Al mattino, pre-sveglia alle cinque con la preghiera del muezzin, poi sveglia alle sette con i canti di Hubert. Il ragazzo si diletta soprattutto a quella ora e Grace dice di averlo sentito cantare in più lingue, compreso il genovese! Quanto canta Grace ed il papà ridono sotto le lenzuola, o meglio sotto il cuscino perché dopo i primi due giorni in cui la mattina era quasi fresco ed era piacevole coprirsi…..le lenzuola sono scomparse da tempo.In realtà da qualche giorno Hubert non si sveglia più neanche alle cinque e va dritto fino alle 7. Considerando che va a letto alle 8 di sera non ci lamentiamo…..Dopo la colazione, Hubert ama “razzolare” in giro per la casa e in meno di un minuto è già tutto “rosso”, non per lo sforzo, ma per la sabbia, che ricopre qualsiasi cosa qui.

Grace invece tenta in tutti i modi di saltare l’ora della scuola: gioca con suo fratello, rimanda il momento di lavarsi … e quando il papà porta fuori Hubert per lasciarci tranquille e farlo dormire, lei dice che suo fratello è proprio fortunato, a non dover fare i compiti.

Qui nella missione Grace non è l’unica a dover studiare, ci sono tante classi di studenti: dalla scuola materna, al liceo, ai corsi serali per gli adulti. Le lavagne sono anche fuori dalle classi (fortunati loro, dice Grace). ...Anche i “compiti in classe” vengono fatti all’aperto, rigorosamente ciascuno sotto il proprio albero. Oltre a “studiare” giriamo per Ouagadougou, in motorino o con il taxi (parola grossa….) Facciamo la spesa, andiamo a trovare gli amici, vediamo cosa è cambiato in città in questi quattro anni… direi quasi niente…e ci godiamo la città, i suoi maquis, i negozietti lungo la strada etc…Ritornando al nuovo arrivato:

Grace dice: Quando Hubert fa il bagnetto schizza tutta l’acqua fuori.Siccome si muove molto e non sempre è possibile farlo andare in giro liberamente, alcune volte lo “infiliamo” in una tinozza da cui riesce a liberarsi in trenta secondi. Ma se nella tinozza mettiamo dell’acqua allora si scatena ….In realtà anche se si muove molto Hubert è molto bravo e ha cominciato ad imparare le regole familiari,a tavola nel seggiolone improvvisato sta buono rosicchiando il suo pane secco…fa dei grandi sorrisi, così come la sera ama giocare con la sua sorellina.

Domanda della settimana di Grace: mamma com’è fare il papà e la mamma a due bambini? Diciamo che quando sei qui in vacanza è facile!!!

Conquiste di Grace: dal 15 febbraio è ufficiale, è Grace che porta dormire Hubert. E’ molto fiera di questo compito e di essere riuscita a farlo; come potete immaginare ora ci dispensa di spiegazioni e consigli.

Per la prima volta abbiamo visto la pioggia in Burkina; stanotte ha piovuto: è la cosiddetta pioggia dei manghi, da qui a Luglio le piogge sono finite… Dire che ha piovuto è comunque una parola grossa e ancor meno che abbia rinfrescato. Comunque non preoccupatevi anche se fa caldo e la terra e la polvere entra nella gola stiamo molto bene.

Diaro di Hubert dal Burkina Faso – 3

Diario da Ouagadougou, ...Allora stasera si parte e si torna in Italia; dopo una suspense dell’ultimo minuto, il passaporto di Hubert èarrivato Lunedì mattina.

E’ difficile raccontare queste ultime giornate, non tanto per quanto abbiamo fatto, ma per la sensazione legata alla partenza. Grace è contenta di tornare a casa per vedere i suoi compagni,le sue maestre, i suoi nonni, gli zii e gli amici, così come lo siamo noi, ma al tempo stesso è molto dispiaciuta e non vorrebbe partire. Le piace stare qui, probabilmente ancor di più perché in vacanza con la sua mamma ed il papà, con il nuovo fratellino, con poca scuola da fare e tante gite in motorino da godersi. Ha chiesto perché non possiamo fare come degli amici che si sono trasferiti a new york. Gli ho spiegato che si sono trasferiti per tre anni… e che in questo caso anche lei dovrebbe andare a scuola. Allora Grace si è spiegata meglio ed mi ha detto che vuole restare in Burkina, ma in vacanza, per conoscere bene tutto il Paese e l' Africa, insomma come avrete capito è una furbacchiona.Vedremo cosa racconterà a Voi del Burkina.

Sicuramente noi siamo contenti che lei sia ritornata nel suo paese di origine e di questi giorni che ha trascorso qui. Non ce ne vogliano le maestre ma pensiamo che questo mese sia stato tanto importante lei. L'evento familiare più importante di questi ultimi giorni è il fatto che Hubert ha cominciato a camminare: fa delle grosse camminate in casa e fuori, senza grossi problemi e senza scarpe, sia sulla terra che sui sassi etc….Anche lui poi, geloso della sorella, ha voluto andare dal parrucchiere; 50 centesimi per il taglio !!!!!

Visto che al nostro rientro avremo modo di raccontarvi meglio il nostro soggiorno e di condividere con voi le sensazioni provate, abbiamo pensato di dedicare questo ultimo diario a ricordare brevemente le persone che restano: i burkinabe che abbiamo conosciuto e che in un modo o nell’altro fanno parte della nostra storia e soprattutto di quella dei nostri bambini. Ovviamente, tutte le nonou della Poupponiere (orfanotrofio) che seguono con affetto questi 40 e più bimbi dell’Orfanotrofio, dai 0 ai 3 anni. Ieri sera siamo andati a trovarli...Ovviamente ricordiamo i bambini della Pouppe: qualcuno andrà in adozione, qualcuno rientrerà nella famiglia allargata; qualcuno in un Orfanotrofio per bambini più grandi. E perché non ricordare il guardiano della missione Pascale, dalle 7 di mattina alle 7 sera sotto i 40 gradi con una divisa inclusa di scarponi da montagna, la cui sola compagnia è una vecchia radio a pile e qualche giornale vecchio e che come tutti si ciba solo di gombo e riso; allora abbiamo cominciato a portargli del caffè italiano e non certo perché facesse meglio la guardia; e poi le bambine che silenziose venivano a giocare con grace; silenziose sia perché grace non parlava francese ma soprattutto per la presenza di noi adulti. Quando mai un bimbo gioca con la presenza di un adulto in Africa? Del sarto Ousmane e delle signore del mercato abbiamo già parlato, così come di Pascaline dell'associazione che ha curato tutto i nostri documenti e proprio stamane siamo andati a trovare nella sua semplice casa, nel nostro ultimo lungoviaggio in motorino: quasi 40 minuti per andare e 40 per tornare. Perché non ricordare le commesse dei piccoli supermercati; grandi sorrisi ed affetto nei confronti di Grace ed Hubert, ma sempre pronte a “recuperare” dal resto 100 CEFA (20cent) in più, il che la dice lunga sulla vita difficile in burkina!!!!!!! In realtà qualche volta cercavano di “recuperare”, ma alcune volte sbagliavano proprio il conto, anche a nostro favore

.A parte i “grossi supermercati”, il lettore di codice non esiste e tutti i prodotti venduti vengono rigorosamente registrati in un quadernone a quadretti, come si fa quando si gioca al mercato ed i conti sono fatti con la calcolatrice!!!!E poi il ragazzo delle brochette e del pane; alla fine era lui che faceva credito a noi, perchè noi arrivavamo spesso senza monete piccole!!!!...E non si può che finire con il nostro amico Abdu con cui abbiamo condiviso molto tempo in queste giornate....E’ una persona molto affettuosa, di 42 anni, che abbiamo conosciuto nel 2003, e con il quale siamo rimasti in contatto, anche se alcune volte contatto è una parola grossa, erano quasi 8 mesi che non ci sentivamo.E’ bastato incontrarci ed era un pò come se ci fossimo salutati qualche giorno prima…Lui ci da una mano su tutte le piccole cose: trovare la moto, accompagnarci in qualche visita, in qualche mercato particolare, eetc...non come una guida ma come fosse un amico che ospita un altro amico nella sua città e non vuole fargli mancare niente; e facendo in modo di farci spendere quello che è giusto spendere e che spenderebbe lui… o meglio che spenderebbe un burkinabè con qualche soldo; perché lui di soldi non ne ha proprio, senza un lavoro e senza una lira ( ma proprio senza nulla!!!!!) e con una grande famiglia da mantenere. Noi cerchiamo di aiutarlo, oltre che dandogli un “salario burkinabe” per questo mese che passa con noi, aiutandolo nelle esigenze primarie:...abbiamo contribuito all'iscrizione alla scuola dei suoi bambini (Kabiro, LAtifa e comunque tutti quelli della famiglia allargata che deve contribuire a nutrire), nell'acquisto del materiale scolastico, nelle riparazioni della moto, nelle medicine per qualche componente della famiglia allargata, nell’allacciamento dell’acqua, nell'acquisto del cemento perché la casa che si è costruito con mattoni di terra non cada: insomma i bisogni primari.

Certo sono tanti i burkinabè, grandi e piccoli, che hanno bisogno di aiuto; noi cerchiamo di farlo nel piccolo nei confronti della sua famiglia....Forse non saremo stati così interessanti come nel raccontarvi le nostre avventure, ma a noi faceva piacere anche questo.

Ci vediamo presto in Italia

      

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